PER SERENA OLIVARI
SIgnora svagata e gentile che
s’appende ad ogni occasione
per esistere sino a quando il franco
elaboratore d’immagini trova
per parlare felice davanti al museo
di Bilbao, a ricamare segni dipinti.
Adesso Memoria la vive vivace
e chiacchierona alle mostre,
magra come le figure piccine
che da sempre ebbe dentro
e che volano ancora.
Ettore Bonessio di Terzet (Giugno 2010) |
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SERENA OLIVARI
L' arte piange Serena Olivari la generosità
con la pittura
Èmancata l'laltro ieri Serena Olivari, artista
genovese di grande qualità pittorica e di
grande generosità: ricordiamo il suo volontario
insegnamento di pittura nell' ex ospedale
psichiatrico di Ge-Quarto e nelle carceri
cittadine. E lo ha fatto in punta di piedi,
con estrema delicatezza, così com' è lo stile
del suo lavoro artistico basato essenzialmente
su tracce minime, segni in grafite, particelle
di pittura, carte increspate, viti, pietroline,
fili, puntine, cocci di terracotta, vetrini...
oggetti minimi e frammenti pittorici atti
ad evocare scenari ormai presenti quasi solamente
nei meandri del pensiero in cui luce e buio
si alternano per suggerire precise suggestioni
temporali. Un pullulare fantastico, la sua
opera, di micro-segni vaganti in spazi vuoti.
Originali e suggestive le serie dei "Totem",
numerosi elementi filiformi (con base metallica)
impreziositi da un' oggettualità ridotta
allo stremo, capace di puntare dritta al
relitto,a ciò che sta per scomparire. "Fate
conto che l' uomo non sappia più che cosa
sia un giardino... ciò che rimane degli alberi
diventa un feticcio, un totem.... Ciò avverrà
prima di quanto si pensi..." sono alcune
frasi guida su cui Serena Olivari ha impiantato
una delle sue ultime mostre, supportata da
studi in biblioteca riguardanti stili e conformazioni
di giardini d' epoca. Un' esposizione che
confermava il fascino discreto di un solitario
ed appassionato recupero della memoria, in
particolare quella privilegiata di una natura
ambientata e codificata in preziosi ritagli
di spazi storici, quelli per intenderci del
"secolo d' oro".
(Miriam Cristaldi) 27 giugno 2010
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